Oggi, 12 giugno 2013, questo scarno comunicato del Vaticano, cui è seguito quello pieno di «patos» (che si riporta in versione integrale) del Padre Abate di Montecassino, Dom Pietro Vittorelli di Montecassino, con i veri motivi che lo hanno portato a tale decisione.
E' malato da un anno circa, il giovane Padre Abate di Montecassino e la malattia necessita di cure lunghe e costanti, che non possone essere conciliabili con l' impegnativo Ministero di Pastore della Diocesi di Montecassino.
Ha scelto di curarsi bene e poi, con l' aiuto di Dio, se questo è il suo disegno, ritornare guarito, al suo Amato Sacro Monte....
Comprendo e condivido la scelta......il male che lo ha colpito necessita di cure costanti, continue e lunghissie, parlo per esperienza mia familiare.
Che Dio ti aiuti e ti protegga e ti destini alla guarigione per riaverti tra di noi, amato Padre Abate Dom. Vittorelli...... una moglie che conosce le traversie delle malattie neurologiche ......
Preghiamo Dio per la tua guarigione, come per la guarigione di mio marito e di tutti i malati del mondo
La lettera inviata dal Padre Abate di Montecassino
CARISSIMI TUTTI, VICINI E LONTANI, ad un anno dall'evento che ha cambiato la mia vita, debbo comunicare la mia irrevocabile decisione di lasciare l'incarico di Abate e Ordinario della Diocesi di Montecassino per dedicarmi alla piena riabilitazione del mio stato di salute. Ho messo, in questo tempo, tutto l'impegno per non far mancare guida e servizio a questa Chiesa ed alla Comunità Monastica.
La mia salute e le terapie che mi sono richieste non mi consentono di continuare sui due fronti. Dopo lunga riflessione e preghiera mi è sembrata la cosa migliore per il bene di tutti. Il Signore che porta a compimento l'opera sua non ci lascerà soli e incustoditi. Io vi porterò con me: il tempo trascorso insieme ha segnato profondamente la mia esistenza, se un rimprovero dovrò farmi, e voi stessi mi avete già fatto, è quello di aver trascurato troppo la mia salute per una dedizione senza misura, ma ero felice di non risparmiarmi in nulla. Rimarrò a tutti vicino con l'affetto e la preghiera, spero tanto che dopo un periodo di riposo e di cura che mi attende, possiamo ritrovarci fratelli ed amici come sempre vi ho considerato e amato. Ai miei confratelli monaci, che sono stati impareggiabili nella comprensione e nell'aiuto fraterno, voglio dire quanto diceva San Paolo in catene: "Tutto concorre al bene di coloro che cercano Dio" e il monaco è per eccellenza "Cercatore di Dio" e tutti noi vogliamo cercarlo con disponibilità e apertura di cuore. Ai confratelli sacerdoti dico di avere alto il senso di appartenenza a questa terra e a questa chiesa, tutto il resto sarà perdita di identità e di storia. L'espressione della Scrittura «Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione!» (1Tess 4,3), pur essendo rivolta a tutti i cristiani, riguarda in modo particolare noi sacerdoti che abbiamo accolto non solo l'invito a "santificarci", ma anche quello a diventare "ministri di santificazione" per i nostri fratelli. A tutte voi Religiose e a voi Religiosi dico di ricordare sempre il senso del vostro cercare Dio in ogni nostro aspetto di vita con la certezza che Egli verrà con amore incontro a noi. Sempre. A voi affido la carità della Chiesa di Montecassino. Siate per essa quella "segnaletica" che indica la via di Dio su cui più volte abbiamo avuto modo di riflettere. A tutti voi giovani che mi avete seguito nei tanti, innumerevoli incontri formativi e di servizio, dico di non affievolire mai entusiasmo e generosità, non sentitevi smarriti: Dio è la nostra luce e la nostra guida. Vi assicuro che non sarete soli, per voi offrirò la mia limitazione perché tutti possiate correre spediti nella realizzazione dei grandi ideali di bene che abitano il vostro cuore. A questa Chiesa amata di Montecassino, a questa terra di San Benedetto a cui ho dedicato la mia giovane esistenza, forze, intelligenza, entusiasmo ed energie, dico di rimanere fedele alle sue origini e tradizioni guardando in avanti verso un futuro di pace e di benessere per tutti".
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