Non è cosa dell’ultima ora, ma in verità è iniziato da tempo in quel di Cassino con una una grande strategia messa in atto dal Sen. Ciarrapico, l’uomo politico autonomo di Berlusconi, imprenditore editorialista affermato nel Cassinate e Frusinate, ovvero nella Provincia tutta.
La strategia è consistita nel minare e sgretolare la roccaforte dell’ UDC provinciale e il potere dell’On. Anna Teresa Formisano, la parlamentare “Lumbard”, come l’appella il Sen. Ciarrapico, visto il ripescaggio della stessa nella Regione Lombardia, con una sopraffina e deflagrante azione di abbandono del Sindaco di Cassino e gran parte della sua maggioranza (ndr. UDC) dalle fila Centriste per approdare nel PDL, Casa molto accogliente per tutti quelli che contano (i voti) e Sirena sulla cresta dell’onda.
Iniziano così le grandi defezioni, il Segretario Mele, ma prima ancora l’On. Augusto Pigliacelli, persona seria, cui stava molto a cuore la sorte del Partito di Casini, ed era Suo intendimento operare in modo chiaro e costruttivo per arginare il dissanguamento delle file dell’UDC o meglio riportare all’ovile le pecorelle smarrite, perché credeva nella politica seria e dei fatti, scevra di intrallazzi manichei e tendeva, con tutte le Sue forze ad una moralizzazione non solo dell’UDC ma di tutta la politica.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la candidatura inaccettabile da tutta la base centrista di un ex DS, Marzi, a Capolista dell’UDC, Il partito di De Gasperi e Don Sturzo.
E Il fuggi fuggi di massa, a questo punto, è stato d’obbligo; Piacentini, Zaccheddu, Trina, ovvero i pezzi forti del Consiglio Comunale di Frosinone che, con si capisce perché non abbiano contattato gli ex amici UDC per una nuova strategia, ma abbiano preferito farsi ammaliare dalla Sirena Berlusconi.
A questo punto è chiaro che per Iannarilli si è aperta un’autostrada per il raggiungimento e l’insediamento a Palazzo Gramsci aiutato dalla “Destra”. dalla “DC”, dall’MPA, dai “MODERATI” che sono prossimi ad alleanze con Partiti Centristi e auspicano un incontro diretto con il Capolista.
Per i Partiti di Sinistra che hanno, per lunghissimi anni, mal governato e ridotto ai minimi termini la Provincia di Frosinone, non resta altro che un “De Profundis”
La strategia è consistita nel minare e sgretolare la roccaforte dell’ UDC provinciale e il potere dell’On. Anna Teresa Formisano, la parlamentare “Lumbard”, come l’appella il Sen. Ciarrapico, visto il ripescaggio della stessa nella Regione Lombardia, con una sopraffina e deflagrante azione di abbandono del Sindaco di Cassino e gran parte della sua maggioranza (ndr. UDC) dalle fila Centriste per approdare nel PDL, Casa molto accogliente per tutti quelli che contano (i voti) e Sirena sulla cresta dell’onda.
Iniziano così le grandi defezioni, il Segretario Mele, ma prima ancora l’On. Augusto Pigliacelli, persona seria, cui stava molto a cuore la sorte del Partito di Casini, ed era Suo intendimento operare in modo chiaro e costruttivo per arginare il dissanguamento delle file dell’UDC o meglio riportare all’ovile le pecorelle smarrite, perché credeva nella politica seria e dei fatti, scevra di intrallazzi manichei e tendeva, con tutte le Sue forze ad una moralizzazione non solo dell’UDC ma di tutta la politica.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la candidatura inaccettabile da tutta la base centrista di un ex DS, Marzi, a Capolista dell’UDC, Il partito di De Gasperi e Don Sturzo.
E Il fuggi fuggi di massa, a questo punto, è stato d’obbligo; Piacentini, Zaccheddu, Trina, ovvero i pezzi forti del Consiglio Comunale di Frosinone che, con si capisce perché non abbiano contattato gli ex amici UDC per una nuova strategia, ma abbiano preferito farsi ammaliare dalla Sirena Berlusconi.
A questo punto è chiaro che per Iannarilli si è aperta un’autostrada per il raggiungimento e l’insediamento a Palazzo Gramsci aiutato dalla “Destra”. dalla “DC”, dall’MPA, dai “MODERATI” che sono prossimi ad alleanze con Partiti Centristi e auspicano un incontro diretto con il Capolista.
Per i Partiti di Sinistra che hanno, per lunghissimi anni, mal governato e ridotto ai minimi termini la Provincia di Frosinone, non resta altro che un “De Profundis”
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