Il consigliere regionale Augusto Pigliacelli, presidente del Comitato di controllo contabile, ha presentato un'interrogazione urgente al commissario ad acta della Sanità, Piero Marrazzo, sulla grave situazione dell'ospedale di Frosinone . «Dovrebbe rappresentare il punto di riferimento della sanità provinciale; contrariamente sta vivendo una situazione di collasso che costringe gli utenti a subire condizioni da Terzo Mondo. Basti pensare ai ricoveri lungo i corridoi nel reparto di Medicina (e non solo), alla totale mancanza di rispetto della privacy, alle carenti condizioni igienico-sanitarie possibili fonti di infezioni non solo per i degenti, ma anche per i familiari e il personale sanitario». Il consigliere chiede perché non si siano stati finora adottati provvedimenti per «arginare il degrado» visto che «l'Umberto I è ormai vicinissimo al collasso». «Un atteggiamento, quello del commissario Marrazzo e della sua parte politica», conclude Pigliacelli, «che per l'ennesima volta penalizza i cittadini della nostra provincia, i quali vedono calpestato il sacrosanto diritto alla salute da coloro che, invece, dovrebbero garantirne il rispetto e la tutela». Intanto Francesco Notarcola, a nome delle associazioni di volontariato con una lettera-aperta chiede al presidente dell'Ordine dei medici Cristofari ed agli enti interessati di «sostenere un progetto per una sanità efficiente e di qualità per evitare di precipitare nello squallore». E aggiunge: «La nostra disponibilità è piena e concreta». Notarcola ritiene necessaria questa unità perché «le parole non bastano più». «Non serve, anzi è inutile affermare: "Noi l'avevamo detto oppure, nel nostro caso, noi abbiamo fatto". I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il progressivo disintegrarsi dei servizi con la chiusura di reparti ed il venir meno del personale ha costruito volutamente con raziocinio e determinazione il quadro drammatico che, quotidianamente, viene denunciato dai cittadini e dalle associazioni. Manca, purtroppo, il coraggio di andare fino in fondo facendo emergere i vistosi sprechi e le posizioni di privilegio consolidate che riguardano anche medici e dirigenti con i loro ruoli e le loro responsabilità. Questa deriva è il risultato di una politica regionale miope, di una gestione manageriale incapace e succube del potere, dell'assenza del ruolo della Conferenza provinciale della sanità di cui è presidente il sindaco del Capoluogo».
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