Anche se il marito è il Premier del Governo Italiano e la moglie una bella ed intelligente "Signora" che in gioventù ha calcato le scene teatrali, non mi sembra il caso di fare tanta cagnara per una separarzione.
Forse la "Signora", da anni covava del risentimento nei confronti del consorte "birichino" e non so per quale ragione, in un momento così delicato, crisi economico-finanziaria, terremoto abruzzese, elezioni Europee ed Amministrative, tira fuori le grinfie, si infuria e chiama i legali per chiedere il divorzio dal marito "fedigrafo".
Puntualizzo di non essere una militante del PDL e quindi una fan del Premier, ma da donna felicemente coniugata mi sorge il dubbio che la "Signora" in questione, dopo anni di separazione tra le mura domestiche, di vite assolutamente sconnesse, mentre il marito ascendeva sempre di più nel sociale e nella politica, Lei non è stata capace nè di seguirlo e tan poco sostenerlo, lasciando campo libero, vivendo una frustrante vita domestica(?) e accumulando invidie per tutto ciò che riguardava l'illustre consorte; forse voleva essere competitiva, ma non ha fatto nulla per elevarsi al "Suo Rango" (del coniuge) di uomo di successo e grande comunicatore, affabulatore di folle.
Il risentimento, l'invidia, i rancori il non colloquio, la chiusura, non sono buoni consiglieri per una felice vita coniugale.
Forse la "Signora", da anni covava del risentimento nei confronti del consorte "birichino" e non so per quale ragione, in un momento così delicato, crisi economico-finanziaria, terremoto abruzzese, elezioni Europee ed Amministrative, tira fuori le grinfie, si infuria e chiama i legali per chiedere il divorzio dal marito "fedigrafo".
Puntualizzo di non essere una militante del PDL e quindi una fan del Premier, ma da donna felicemente coniugata mi sorge il dubbio che la "Signora" in questione, dopo anni di separazione tra le mura domestiche, di vite assolutamente sconnesse, mentre il marito ascendeva sempre di più nel sociale e nella politica, Lei non è stata capace nè di seguirlo e tan poco sostenerlo, lasciando campo libero, vivendo una frustrante vita domestica(?) e accumulando invidie per tutto ciò che riguardava l'illustre consorte; forse voleva essere competitiva, ma non ha fatto nulla per elevarsi al "Suo Rango" (del coniuge) di uomo di successo e grande comunicatore, affabulatore di folle.
Il risentimento, l'invidia, i rancori il non colloquio, la chiusura, non sono buoni consiglieri per una felice vita coniugale.
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