Sono stata solo «l' ultima spiaggia» dei disperati familiari del Disabile relegato al terzo piano delle case ATER di Via Cappella «agli arresti domiciliari» come un delinquente o peggio.
Anna Maria scrivi qualcosa, rendi pubblico questo dramma che stiamo vivendo da nove mesi, sbattuti tra il Comune e l' ATER di Frosinone, con il gioco al «rimpallo» delle responsabilità, trovando un muro di gomma vergognoso.
Siamo disperati, non sappiamo più a chi Santo rivolgerci per risolvere questa situazione incresciosa e miracolo di facebook dopo questo mio post di domenica u. .s.
Post di FACEBOOK---buongiorno amici carissimi .....Sono venuta a conoscenza di una VERGOGNA ROCCASECCANA.......UN DISABILE PRIGIONIERO IN CASA ATER PER ASCENSORE FUORI USO DA CIRCA NOVE MESI....ANDAVA AL CENTRO ANZIANI A TRASCORRERE QUALCHE ORETTA CON GLI AMICI E NON LO PUO' FARE PIU'....ANDAVA ALLA VILLA A SOCIALIZZARE E DA NOVE MESI NON LO PUO' FARE PIU' .....USCIVA PER UNA PASSEGGIATA A PRENDERE ARIA E NON LO FA DA NOVE MESI PERCHE' ASCENSORE DELL' ATER E' ROTTO E LUI ABITA AL TERZO PIANO .......I FAMILIARI MI HANNO RIFERITO CHE PIANGE E TRA LE LACRIME DICE: MORIRO' IN QUESTA CASA E NON RIVEDRO' PIU' LA PIAZZA LONGA MA IN che CAZZO DI PAESE VIVIAMO !?!? ORA L' ASSOCIAZIONE "LA VOCE" SI INTERESSERA' DEL CASO PER DARE VOCE AGLI UMILI ED INDIFESI CITTADINI DI ROCCASECCA....Domenica stessa, mi contatta, in posta privata, l' assessore alle Politiche sociali, Alessandro Marcuccilli per chiarire, senza polemica, sue parole, il vergognoso ritardo di nove mesi della sistemazione dell' ascensore nella suddetta casa abitativa popolare di proprietà dell' ATER, aggiungendo che entro venerdì incontrerà i burocrati ATER per colloquio risolutore .
Anche i giornali locali hanno ripreso il mio post ed intervistato il Sindaco-medico, dr Giovanni Giorgio, che come al solito,fa l' «Alice nel paese delle meraviglie»: ce ne stiamo occupando da qualche giorno e questa mattina (ieri) abbiamo spedito un fax di sollecito all' ATER con minaccia che, qualora non provveda direttamente lo farà il Comune a proprie spese con azioni di rivalsa sull' ATER.
Ma come mai, far passare nove mesi di prigionia al disabile con la Via Crucis ai parenti, se c' era questa semplice soluzione? Di chi è la responsabilità?
Misteri Giorgiani, misteri di un' Amministrazione senza progettualità e che viaggia a vista ........i problemi non si affrontano e non si risolvono (quando si possono risolvere) se non sollecitati da Privati, Associazioni, Giornali, Blog e Social Network .....
In questo caso è stato il Social Network FaceBook ed Anna Maria Rossini ed, a seguire, l' associazione «LA VOCE» che non ha perso tempo ad attivarsi con il Tribunale del Malato.
E come diceva il tormentone di una pubblicità di Giobbe Crovatta che da qualche paese africano invitava ad un piccolo gesto di solidarietà verso quei popoli affamati: «BASTA POCO CHE CE VO'».
Qui trovi la storia di Fabio Piacenza
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