TRIBUNALE DI VENEZIA |
Scrive il giudice Gionfrida:- «La limitazione del diritto degli elettori appare confliggente con il diritto di voto personale, eguale, libero ed effettivo riconosciuto dagli artt. 1, 3, 48 della Costituzione della Repubblica», osserva infatti che la soglia di sbarramento ha senso in un sistema proporzionale per l'elezione di un parlamento nazionale, visto che evita un'eccessiva frammentazione dei partiti, sacrificando la rappresentanza sull'altare della governabilità.
Ma «il Parlamento europeo non ha il compito di eleggere o dare la fiducia ad alcun governo dell'Unione», scrive ed è per questo che la soglia è ritenuta «irrazionale» e «ingiustificata».
Il ricorrente, avv, Besostri, ha fiducia in un accoglimento della Consulta anche fondata sull' esito positivo della Corte Costituzionale tedesca che ha dichiarato incostituzionale lo sbarramento al 3%, perché non legato a un principio di governabilità del paese:- "l'esito è certo anche per i precedenti del Tribunale Costituzionale Federale tedesco. Le norme costituzionali sul diritto di voto sono uguali nella Costituzione tedesca (art. 38 GG) e italiana (art. 48 Cost.) e la giurisprudenza costituzionale tedesca in materia elettorale è un riferimento anche per la Consulta, che ne ha fatto uso nella sentenza sul Porcellum.
Gli italiani sono ora più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto".
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