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giovedì 1 maggio 2014

OGGI, E' «LA MEMORIA» DEL LAVORO, NO LA FESTA !

Ma Camusso, Bonanni, Angeletti, vivono dissociati dalla realtà, e, per difendere le rendite di «potere» acquisite, continuano imperterriti ad autocelebrarsi e ad assolvere il «Potere Politico», anche oggi che il «lavoro non c'è»

Se, in Italia falliscono ufficialmente 54 imprese al giorno, se la disoccupazione giovanile è al 45%, è anacronistico festeggiare, oggi, 1° Maggio 2014, IL LAVORO CHE NON C' E', il lavoro che manca e pure la speranza da dare ai giovani con atti concreti.
E loro lì, imperterriti a Pordenone, sul palco, ad autocelebrarsi, sotto mentite spoglie della  obsoleta celebrazione laica del tutto capziosa, inutile e persino ipocrita.
Ogni anno il solito ed inutile rituale, ormai autocelebrativo e offuscante le giovani menti  con concertoni  drogherecci che ricordano il «Panem et Circenses» dei Romani.
Solo che oggi il «panem» non c' è proprio, ma  li si fa sfogare, con martellante musica sempre dei soliti artisti  « ammazzasistema», ma che con quel sistema ci «azzuppano» e ci campano alla grande.
Le centinaia di migliaia di ragazzini, che affluiscono a Roma affollati e costipati come sardine in una piazza al martellante rito di una chitarra elettrica e di una batteria, costituiscano un moto di rivoluzione e ribellione che fa paura.
Quanta retorica! Ma quale rivoluzione? Ma quale ribellione? Con somma soddisfazione del potere, al termine della giornata, ognuno di quei ribelli “rivoluzionari”, tornerà a casa propria per affondare nuovamente nelle miserie del vivere quotidiano, senza un lavoro, senza una prospettiva di realizzazione personale, senza un futuro, nell’attesa spasmodica del prossimo 1 maggio, quando il rito si ripeterà (tratto dal post di Critica Libera.it)

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