Favorendo e rilasciando autorizzazioni per un' alta concentrazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, alcuni già in esercizio, altri in corso di realizzazione in quella che è diventata la pattumiera del Lazio con l' aggravio di presunte irregolarità nella gestione dei fondi europei
Responsabili: La Regione Lazio, La Provincia di Frosinone e i Sindaci dei Comuni di Roccasecca, Colfelice, Pontecorvo in primis.
I Consiglieri di Opposizione del Comune di Roccasecca, sensibili e responsabili chiedono un Consiglio Straordinario, con un' ampia ed articolata istanza di cui si pubblica uno stralcio:
.......................Rilevato così alta concentrazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, alcuni già in esercizio, altri in corso di realizzazione, che costituisce grave nocumento alle popolazioni residenti nei Comuni di Arce, Colfelice, Pontecorvo, Roccasecca, San Giovanni Incarico ed all’intera area della Riserva Naturale delle Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di San Giovanni Incarico; Constatato che il degrado sociale, ambientale ed economico, nelle popolose località di “San Vito” e “Cerreto” del Comune di Roccasecca, di “San Cataldo”, “Starze”, “Vignarole” e “Madonna della Selva” del Comune di San Giovanni Incarico, di alcune frazioni dei Comuni di Colfelice e Pontecorvo, ha ormai raggiunto livelli preoccupanti per quanto riguarda la salubrità dell’aria e la qualità della vita a causa delle forti e costanti esalazioni maleodoranti provenienti dall’impianto di discarica e dall’impianto di preselezione e compostaggio di Colfelice ed a causa del traffico dei mezzi pesanti che percorrono la strada provinciale Ortella, ormai senza controllo, senza osservare limiti di velocità, orari di accesso e di uscita dagli stessi impianti e precauzioni igieniche; Considerato inoltre, che i territori dei suddetti Comuni, ove sono insediate importanti aziende agricole e zootecniche, meriterebbero ben altra attenzione in quanto già pesantemente penalizzati dalla presenza del tracciato della TAV e dell’autostrada del Sole nonché, da linee elettriche di media ed alta tensione per il trasporto dell’energia su grandi distanze; Accertato che l’emissione di sostanze maleodoranti provenienti dagli impianti di smaltimento dei rifiuti e l’alta concentrazione di altri inquinanti di composti organici e di prodotti gassosi sono all’origine dei forti disagi da sempre lamentati dai residenti della zona e, che le emissioni odorigene dovute alla presenza di attività relative allo smaltimento rifiuti hanno un notevole impatto su diverse aree, anche di ampia estensione, per cui il disagio arrecato alle popolazioni residenti è tale da influenzare significativamente sia la qualità della vita che le relazioni sociali; Valutato che le nocive e continue esalazioni, che possono risultare anche tossiche, influiscono negativamente sullo stato psico-fisico della persona e su i suoi comportamenti. Quando ciò accade si viola il diritto alla salute (Art. 32 della Costituzione). Al riguardo la sentenza del 5 novembre 2004 del Tribunale di Mantova - II Sezione - così recita: “diritto alla salute da intendersi come stato di benessere psico-fisico la cui lesione viene determinata da ogni immissione idonea a provocare stress, esasperazione e tensione psicologica anche a prescindere dalla prova dell’esistenza di patologie”; Preso atto che i forti disagi che centinaia di famiglie del comprensorio lamentano e denunciano da anni alle autorità civili e giudiziarie scaturiscono soprattutto dalla totale mancanza di programmazione e dalla completa inadeguatezza degli interventi finora messi in campo dalle istituzioni pubbliche per salvaguardare la salute dei cittadini e governare tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti; Rilevato che nei territori dei suddetti Comuni, negli ultimi anni, l’aumento dei tassi di incidenza di mortalità per tumore e l’insorgenza di patologie quali cancri faringei e polmonari, linfomi, patologie tiroidee destano particolare preoccupazione tra la popolazione; C H I E D O N O - di assicurare migliori condizioni igienico-sanitarie alle popolazioni residenti nei Comuni sedi dei sopracitati impianti di smaltimento rifiuti e a quelle residenti nei territori dei Comuni limitrofi agli impianti stessi, attraverso: - l’installazione di idonei strumenti di controllo, rilevamento e misura dell’inquinamento olfattivo al fine di accertare la natura e le caratteristiche degli odori; - l’installazione negli impianti di smaltimento rifiuti di biofiltri ed altri sistemi che utilizzino le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento dei composti organici volatili, degli odori ed altre esalazioni maleodoranti; - un approfondito studio di impatto ambientale del pregresso e del presente: che cosa l’impianto di Colfelice e le discariche del territorio hanno prodotto e produrranno sulla vita e la salute dell’uomo, della fauna, della flora, sul terreno, nelle sorgenti idriche, sui fiumi, nell’atmosfera ed in quant’altro rientri nella definizione di “ambiente”.
Avv. Antonio Chianta Arch. Antonio Abbate Dott. Crescenzo Nota Bernardo Forte Paolo Abbate Vincenzo Gallinelli Antonio Colantonio
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