Leggere tutti i giorni sui quotidiani locali che le popolose località di “San Vito” e “Cerreto” del Comune di Roccasecca, di “San Cataldo”, “Starze”, “Vignarole” e “Madonna della Selva” del Comune di San Giovanni, sono ammorbate da una costante e malsana esalazione nociva dei rifiuti in stato di putrefazionee dalle polveri sottili sollevate dal traffico dei mezzi pesanti che percorrono la strada provinciale Ortella, ormai senza controllo, senza osservare limiti di velocità, orari di accesso e di uscita dagli stessi impianti e precauzioni igieniche, destano non poche perplessità e riflessioni tant'è che questa mattina mi sono recata sul posto per una ricognizione diretta della situazione.
Sarà stata l' ora, circa le 10 del mattino, sarà stata la bella giornata ma non ho rinvenuto nè il via vai di camion, nè i miasmi ammorbatori o meglio, ho notato che lievi cattivi odori sono solo nelle dirette vicinanze dell' impianto di compostaggio e discarica di Cerreto, pressochè circoscritti ad un raggio di 1 Km circa.
Quindi tutta la campagna denigratoria contro il complesso industriale di compostaggio e la discarica mi sembrano oltremodo eccessive, demagogiche e fuorvianti i reali benefici che l'insistenza di siffatti manufatti apportano.
In questo momento di crisi di lavoro, di cassa integrazione, di famiglie ridotte sul lastrico per chiusura di fabbriche, invece di sollecitare interventi propositivi migliorativi di quanto c'è già come ad esempio modernizzare l' impianto con sistemi tecnologicamente all'avanguardia che non producano nessuna esalazione e quindi, posti di lavoro per tecnici specializzati, demonizza tutto e si vuole togliere questa risorsa, boccata d' ossigeno, per i lavoratori locali.
Da non sottacere neppure che il comparto agricolo e degli allevamenti di animali da cortile nonchè di bovini e ovini, con questo tam tam non certamente esaltante, sta avendo un calo non indifferente e, per le paure di mangiare carni malsane e broccoletti inquinati locali, ci rivolgiamo ad un mercato a noi lontano, facendo impinguare i portafogli di operatori agricoli e zootecnici lontani (?).
E' vero, le malattie cancerogene e virali sono aumentate ma non solo nella zona di Cerreto o San Cataldo anche altrove, siamo sinceri e non politicizziamo tutto.
Non è pensabile criminalizzare, in toto, l' impianto di compostaggio fonte, soprattutto di lavoro e di benessere dell' economia della zona; c' è da migliorarlo, sì, da razionalizzare la lavorazione con la circoscrizione alle zone limitrofe e farlo lavorare per quanto può e non di più e sono d'accordo con quelli che non vogliono che Roccasecca e San Giovanni Incarico diventi "La Pattumiera del Lazio" ma da qui a farne una campagna del terrore e di paura mi sembra oltremodo eccessivo e fuori luogo.
Quindi smettiamola con gli slogan che non fanno altro che penalizzare gli agricoltori e gli allevatori ovvero i nostri broccoletti, i nostri pomodori, i nostri peperoni, le nostre ricottine, i nostri formaggi e le nostre carni.......... le fiaccolate riserviamole per la processione del venerdì Santo o di passione e per la commemorazione dei defunti e non come passerelle di candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio della Regione Lazio.
Sarà stata l' ora, circa le 10 del mattino, sarà stata la bella giornata ma non ho rinvenuto nè il via vai di camion, nè i miasmi ammorbatori o meglio, ho notato che lievi cattivi odori sono solo nelle dirette vicinanze dell' impianto di compostaggio e discarica di Cerreto, pressochè circoscritti ad un raggio di 1 Km circa.
Quindi tutta la campagna denigratoria contro il complesso industriale di compostaggio e la discarica mi sembrano oltremodo eccessive, demagogiche e fuorvianti i reali benefici che l'insistenza di siffatti manufatti apportano.
In questo momento di crisi di lavoro, di cassa integrazione, di famiglie ridotte sul lastrico per chiusura di fabbriche, invece di sollecitare interventi propositivi migliorativi di quanto c'è già come ad esempio modernizzare l' impianto con sistemi tecnologicamente all'avanguardia che non producano nessuna esalazione e quindi, posti di lavoro per tecnici specializzati, demonizza tutto e si vuole togliere questa risorsa, boccata d' ossigeno, per i lavoratori locali.
Da non sottacere neppure che il comparto agricolo e degli allevamenti di animali da cortile nonchè di bovini e ovini, con questo tam tam non certamente esaltante, sta avendo un calo non indifferente e, per le paure di mangiare carni malsane e broccoletti inquinati locali, ci rivolgiamo ad un mercato a noi lontano, facendo impinguare i portafogli di operatori agricoli e zootecnici lontani (?).
E' vero, le malattie cancerogene e virali sono aumentate ma non solo nella zona di Cerreto o San Cataldo anche altrove, siamo sinceri e non politicizziamo tutto.
Non è pensabile criminalizzare, in toto, l' impianto di compostaggio fonte, soprattutto di lavoro e di benessere dell' economia della zona; c' è da migliorarlo, sì, da razionalizzare la lavorazione con la circoscrizione alle zone limitrofe e farlo lavorare per quanto può e non di più e sono d'accordo con quelli che non vogliono che Roccasecca e San Giovanni Incarico diventi "La Pattumiera del Lazio" ma da qui a farne una campagna del terrore e di paura mi sembra oltremodo eccessivo e fuori luogo.
Quindi smettiamola con gli slogan che non fanno altro che penalizzare gli agricoltori e gli allevatori ovvero i nostri broccoletti, i nostri pomodori, i nostri peperoni, le nostre ricottine, i nostri formaggi e le nostre carni.......... le fiaccolate riserviamole per la processione del venerdì Santo o di passione e per la commemorazione dei defunti e non come passerelle di candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio della Regione Lazio.
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