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venerdì 11 dicembre 2009

LA DEMOCRAZIA


questa sconosciuta al Premier, Silvio Berlusconi,

Lo sbandierare ai quattro venti, in tutte le sedi istituzionli e politiche, italiane ed estere, il suo malessere contrappositivo nei confronti dei Giudici-Comunisti che dalla sua discesa in campo politico non fanno altro che indagare, processare, inquisire, condannare ed inoltre bocciare tutte le norme proposte dal suo Governo (lodo Alfano).
La platealità con cui, l' altro giorno, ha messo al corrente il Congresso del PPE delle sue pene causate dalla " Consulta Italiana" ha suscitato reazioni persino nel presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è sentito in dovere di emettere un comunicato stampa richiamando alla calma ed al ragionamento, ad abbandonare i veleni che avvelenano gli animi e non portano bene all' Italia, mentre il Presidente della Camera dei Deputati, On.le Fini (PDL) ha preso le dovute distante.
Molto probabilmente avrà tutte le ragioni di questo mondo ad avercela con i Giudici, ma da qui a dare libero sfogo in tutto il mondo ai suoi problemi, far conoscere al mondo intero le sue personali diatribe con la giustizia non è da Capo di Governo.
Che la discrezione e l' autorevolezza misurata non siano il suo forte si sapeva, ma da qui a lasciarsi andare a sproloqui in sedi istituzionali non mi sembra conviente e molto dannoso per l' immagine dell' Italia.
Ma i grandi omologhi del passato, cui Lui fa riferimento (De Gasperi ad esempio) ed anche quelli attuali ( Angela Merkel), che non avevano anche loro le rogne con gli oppositori? Eppure si sono sempre compre comportati con stile ineccepibile nel rispetto dei ruoli istituzionali, senza sbraitare invettive contro chi li avversava e mai si sono sognati di farsi forte del consenso popolare, eppure ne avevano e tanto.
Il Presidente Berlusconi, rappresenta l' Italia e le Sue uscite estemporanee di gridare al mondo le vessazioni di cui è oggetto, non giovano all' immagine del "Bel Paese", alla economia ed alle relazioni diplomatiche, penso, che sicuramente ne risentiranno.
Il semplice dimenticare, seppure per qualche istante, del Suo ruolo rappresentativo dei cittadini italiani, preso dalla foga emotiva del discorso, non va proprio.
L' Italia è un Paese civile e i propri organismi, tutti, Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica, il Parlamento ecc.ecc. degni di rispetto, perchè esplicitano la DEMOCRAZIA.
Presidente Berlusconi, mi limito, con tutta umiltà e rispetto e responsabilità, a darle un consiglio: "Lei sta facendo tante cose buone di buon governo, ma sta commettendo un grosso errore sta confondendo il Consenso Popolare, indubbio, dall' essere Padrone del Paese.

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