Intervento sindaco Bruno Vincenzo Scittarelli
Si è consumato l’ultimo atto di quello che di fatto altro non è che la rottura del patto elettorale stipulato con i cittadini di Cassino nell’ultima consultazione elettorale amministrativa.
All’inizio di questa crisi mi ero illuso sulla bontà delle richieste tendenti a rilanciare l’attività amministrativa.
Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale ottenuto con una vera e propria congiura di potere, costituisce un tradimento della volontà degli elettori così come decretato nella consultazione elettorale amministrativa.
Questo fatto grave ed irresponsabile è chiaramente ascrivibile al gruppo dei consiglieri che, deliberatamente, coscientemente, e per nulla preoccupati del grave gesto che andavano a compiere, se ne sono assunti la paternità.
L’interruzione traumatica della Consiliatura, sia pure a pochi mesi dal rinnovo del Consiglio Comunale, rappresenta un fatto politico pesante per la maggioranza consiliare che ho presieduto per ben due mandati.
Ho ben chiara la rilevanza politica di quanto accaduto.
Assumo su di me tutto il peso e le implicazioni negative dello scioglimento anticipato dell’organo supremo del Governo della città.
Ma chi si è assunto l’onere di rompere il patto elettorale, non può pensare di rompere anche l’ultimo filo di dialogo politico con la città.
Per questo siamo fortemente determinati oggi e nei prossimi mesi a rendere conto di tutto e ad informare i cittadini di ciò che è accaduto e sta accadendo.
Il gruppo dei consiglieri che, all’indomani del voto regionale, ha rivendicato una supposta discontinuità amministrativa mettendo in crisi la Giunta, ha in realtà messo sul piatto solo ed unicamente un problema di poltrone e di potere, completamente sganciato da ogni logica di partecipazione democratica dei cittadini.
Il tentativo goffo e strumentale era in pratica questo: il sindaco ci deve tutto, anche quello che non ci può dare ( vedi presidenza del Consiglio)!!
Essi hanno perseguito i loro intenti partendo dalla farneticante idea che il loro gruppo, ed esso soltanto, era vincitore della tornata elettorale.
Per questo tutto gli era dovuto.
Tanto è vero che il presidente del consiglio regionale Abbruzzese non si è speso assolutamente a favore della soluzione della crisi e mentre si consumava l’ultimo atto della congiura di palazzo lui se ne stava a Roma ad insediare le commissioni.
Alla faccia della democrazia e della volontà dei cittadini!!!
Non solo: negli atti di questi ultimi giorni era implicito anche un subdolo messaggio politico: non c’è futuro per chi non si adegua alla logica del vincitore di turno.
Fin dalle prime battute della crisi, abbiamo ben catalogato la sua vera origine. Per questo abbiamo tentato, purtroppo vanamente, di investire gli organi di Partito.
Paradossalmente ieri sera è caduta l’Amministrazione comunale di centrodestra di Cassino e questa sera si insedia il Comitato Provinciale del PDL!
Ci siamo sforzati anche di venire incontro alle richieste dei cosiddetti consiglieri “ribelli”, ma nulla è stato possibile.
Le cronache giornaliere si sono incaricate di dimostrare che, ad ogni possibile soluzione, si aggiungevano artatamente altri insormontabili ostacoli.
Molti di questi consiglieri si sono abbandonati alla poco nobile arte di demolire tutto il lavoro che in questi anni abbiamo portato avanti.
Le cronache sono eloquenti: sono diventati forza di opposizione su tutto.
Eppure essi hanno gestito assessorati importanti: commercio, urbanistica, tributi, finanze, manutenzione.
Forse non è un caso che i punti critici della macchina amministrativa siano proprio questi settori.
Non sono passati molti anni da quando, con consenso unanime della maggioranza, abbiamo assunto importanti decisioni nel solco del risanamento finanziario dell’Ente messo a dura prova da problemi incancreniti nel corso degli anni.
Abbiamo dovuto superare difficoltà e problemi che ci derivavano dalle restrizioni alla Finanza locale.
Tutto questo e tanto altro abbiamo fatto, nella convinzione di dare una prospettiva alla città e a conservargli quel ruolo che ha sempre avuto nel vasto territorio del Cassinate e nell’intera provincia.
Negli anni del mio mandato la città è cresciuta e si è consolidata senza trascurare nulla.
Sento l’orgoglio di essermi speso con tutte le energie possibili per la città.
Assumo su di me anche tanti errori che inevitabilmente commette chi lavora e si impegna concretamente.
Tuttavia non posso sottacere che, soprattutto in questi ultimi mesi, ho dovuto passare gran parte del mio tempo, anziché ad affrontare i problemi della città, a confrontarmi con estenuanti fatiche di rincorsa verso singoli consiglieri ed assessori distratti dai doveri istituzionali e più sensibili a passare il loro tempo per altri obiettivi e probabilmente per altri interessi.
Condivido la riflessione dei consiglieri Di Zazzo e Lullo quando affermano che “siamo di fronte all’affermazione di una lobby che da dieci anni si muove con gli stessi meccanismi finalizzati a meri fini personali.
C’è una regia occulta che vuole imporre alla città l’intero quadro politico-amministrativo”.
E’ anche alla luce di questi limiti ed obiettive difficoltà che voglio tentare di trarre, anche da questa brutta pagina della vita amministrativa, una lezione positiva.
Nel prossimo futuro bisogna lavorare con accortezza a ben selezionare gli amministratori che dovranno essere all’altezza dei compiti che li attendono.
Oggi più che mai necessita rinnovare la compagine amministrativa avendo come stella polare la politica intesa come “servizio” e non come utile contenitore per carriere personali.
Per questo, al fine di evitare in futuro fatti come quelli accaduti oggi, ci mettiamo al lavoro fin da subito per affrontare il prossimo rinnovo del Consiglio comunale con rinvigorito impegno e spirito di collaborazione.
Facciamo appello fin da ora a tutte le forze sane della città a dare il proprio contributo al fine di non interrompere la strada maestra sulla quale Cassino ha potuto sempre contare per i suoi successi.
Ripartiamo da un punto certo: gli indirizzi programmatici che ci hanno accompagnato in questi anni, il consenso che su essi hanno dato e danno ancora oggi i cittadini.
Malgrado tutto sono tranquillo e guardo con fiducia al futuro.
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