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lunedì 21 gennaio 2013

A CHE GIOCO GIOCANO

A CHE GIOCO GIOCANO, il neo Presidente della Provincia di Frosinone, Patrizi, i 91 Sindaci Frusinati, il Presidente della SAF SpA, Fardelli, ed il Sig. Prefetto Soldà, se, non sono capaci di dire a chiare lettere al Ministro Clini di ANNULLARE IL SUO SCIAGURATO - SCELLERATO DECRETO ?

Che Roccasecca ed i Paesi Limitrofi siano  diventati il  «letamaio» del Lazio grazie alla SAF SpA, e la vicina Mad srl è cosa notoria;
Che la SAF SpA di Colfelice, Pubblica gestione provinciale, «mal tratta» i rifiuti con un sistema privo di sicurezza ed a mezzo servizio (metà umido e metà all' incenerite), di riciclo neppure l' ombra;
Che la puzza ammorba l' aria e che questa  non sia delle più salubri  lo stiamo sperimentando sulla nostra pelle in termini di malattie e morti;
Che Roccasecca, pur avendo innalzato stratofericamente, la Tariffa Tarsu dal 2011 per iniziare la Raccolta Differenziata Porta a Porta a tutt' oggi, di questo processo virtuoso neppure l' ombra, checchè se ne dica;
E Che anche tanti altri paesi del Frusinate, tipo Cassino, stanno nelle stesse condizioni di Roccasecca;
Subire la tracotanza di Clini e Sottile con il gioco delle parti del neo  presidente della Provincia,  dei 91 Sindaci e del Prefetto NO ......NO.....NO......NON CI STIAMO  PIU' .....I RIFIUTI DI ROMA E VATICANO....NON SONO «COSA NOSTRA».....
Cari Sindaci avete fatto ricorso al TAR sì o no? Potete anche impegnarVi a far ritirate, «in  autotutela», al Ministro Clini, il suo stramaledetto decreto ....Noi Roccaseccani NON VOGLIAMO LA «MUNNEZZA» DI ROMA  E VATICANO E SE NON SI ANNULLA TUTTO ......IL NOSTRO VOTO I POLITICI LOCALI SE LO POSSONO SCORDARE.......

Ecco cosa mi ha scritto una amico di Cassino in posta privata:
Nannarè, ho letto il tuo intervento sulla monnezza che vogliono portarci da
Roma, sul quotidiano "L' Inchiesta" di ieri, 19 01.2013, hai ragione perché sarete soprattutto voi, con la discarica di Cerreto, e Colfelice con la Saf a pagarne le conseguenze. Ma come, se la SAF non riesce a trattare e a separare del tutto i rifiuti Chi, quando e come controllerà che siano rispettati tutti i vincoli legislativi in termini di emissioni inquinanti in atmosfera, di cicli di di manutenzione programmata, del rispetto della rispondenza al codice CER dei rifiuti da trattare, della qualità dell'aria delle zone circostanti per una distanza che dovrebbe essere fino a cinque Km., ecc. l' ARPA Lazio? Stendiamo un velo pietoso se vediamo cosa è venuto fuori dalla "gestione" dell'inceneritore di Colleferro e poi, stante anche una legislazione, in qualche caso accomodante e lasciva, la poca chiarezza delle gestioni dalla SAF, di Cerreto e dell'inceneritore di San Vittore. Se poi andiamo ad aggiungere che il SISTRI ancora non riesce a partire, il quadro è completo. La conseguenza sarà che i miasmi nell'aria che state assorbendo, aumenteranno ancora di più. Per la situazione dei rifiuti nel Lazio, sarebbero da mettere alla gogna tutte le amministrazioni di destra e sinistra, dalla Regione, alle Province e ai Comuni che si sono succedute negli anni. Per il 2012, secondo il Decreto Ronchi, la raccolta differenziata avrebbe dovuto essere del 65% e, se arriviamo in media al 20%, è grasso che cola. La RD porta a porta mai è partita perché sarebbe stata lesiva degli interessi di Cerroni per Malagrotta, della SAF per i trombati della politica, di Lozza per Cerreto, di ACEA (con dentro i Caltagirone). Devi anche sapere che Marrazzo, all'epoca commissario per i rifiuti, dichiarò che l'inceneritore di San Vittore lavorava al 40% della propria potenzialità, nonostante i rifiuti provenienti da Veneto e dalla Toscana, ora si sa arrivano anche dalla Lombardia e non per niente hanno costruito una linea in più. La domanda è: quali rifiuti avrebbero trattato e/o bruciato questi impianti se la RD oggi era a regime secondo le direttive del Decreto Ronchi.

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