per lo meno così pare, nonostante le denunce e le querele di vari consiglieri di opposizione.
Ma come mai la Corte dei Conti, sez. Lazio, non si pronuncia in merito alle segnalazioni di presunto reato finanziario-amministrativo contro gli amministratori di Roccasecca per aver indebitato il Comune, così come invece ha fatto la Corte dei Conti- sez Basilicata?
Infatti, l' Ente che controlla i conti della Basilicata, con sentenza 216 del 7 ottobre 2010, ha condannato gli amministratori comunali che hanno indebitato l'ente locale per finanziare spese correnti, violando, così, l'articolo 119, comma 6, della Costituzione applicando l'articolo 30, comma 15, della legge 289/2002, con una duplice sanzione: la nullità dell'atto deliberativo e del relativo contratto (inefficace ex tunc) e la sanzione pecuniaria del minimo pari a cinque volte l'indennità di carica percepita al momento della violazione agli amministratori che hanno deliberato il ricorso all'indebitamento non consentito
Cosi dal Sole 24 Ore: "Al centro della vicenda c'è l'utilizzo di una quota delle somme ricavate da una "rinegoziazione" dei mutui contratti precedentemente per il pagamento di parte della rata di mutuo in scadenza (interessi e capitale), che si configura come spesa corrente.
Coloro che svolgono un incarico elettivo – aveva già sostenuto la Corte dei Conti in precedenti pronunciamenti allo scopo di rimarcare la responsabilità degli organi deliberanti – non possono ritenersi esonerati dall'obbligo di conoscenza delle norme fondamentali che disciplinano l'azione dell'ente locale e, meno che mai, di quelle di rango costituzionale.
L'importanza del divieto di indebitamento per spese non di investimento trova la sua ratio, sottolineano i giudici, anche nella fondamentale necessità di evitare che, «mediante la destinazione anticipata di risorse aggiuntive, ottenute con il ricorso al mercato finanziario, a spese di semplice funzionamento, le maggioranze politico-amministrative, vincolate al pareggio di bilancio, ne scarichino i costi su quelle future, portando ad un'irreversibile rigidità dei bilanci che non troveranno più spazio per gli investimenti pregiudicando così le possibilità di sviluppo per le generazioni future».
Ma noi, a Roccasecca, siamo ad un passo dal tracollo e senza un Ufficio Ragioneria ben funzionante e con un responsabile che non permetterebbe simili scelleratezze.
Ma a quanto pare a Roccasecca, dopo il povero mio nipote, il bravo Ragioniere Responsabile Chiappini, nessuno più ha assunto carichi di responsabilità all' Ufficio Ragioneria....sempre aiuti esterni di ragionieri di altri Comuni, ultimo il ragioniere del Comune di Cervaro che oltre allo stipendio del Comune di provenienza ha un surplus dal Comune di Roccasecca, ma guarda caso senza alcun controllo dell' effettivo e fattivo lavoro e senza alcuna responsabilità ...... praticamente i nostri soldi spesi e spesi male pure per non sanare le Casse Comunali.
Ma per quale ragione non viene responsabilizzato il personale dipendente laureato in economia e commercio e/o assunto, anche partime, giovani laureati disoccupati visto che dobbiamo pagare chi già ha un'entrata?
Mistero Giorgiano!!!!!!!!!!!!!!!
Ma il presidente del Consiglio Comunale, dottore commercialista e " deus ex machina" della macchina amministrativa come mai non si è perorato di sanare il bilancio comunale chiamando alla collaborazione il segretario e sollecitando, magari i revisori dei conti ed i collaborati economici vari che a vario titolo si sono avvicendati all' ufficio ragioneria?
Non saranno, per caso, pure loro chiamati a rispondere del disastro economico-finanziario del Comune di Roccasecca?
Auspico proprio di sì in quanto non è pensabile che Amministratori, Dirigenti, Revisore dei Conti, persone altamente qualificate siano soltanto sedute dove sono ed essere solo percettori di lauti stipendi senza nessun impegno fattivo a risanare le esangui Casse del Comune di Roccasecca.
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