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mercoledì 9 giugno 2010

L' ITALIA DEI .... FUMI E DEI FUMENTI


Altro che dei Valori !!!!!!!

......e il leader Tonino, il Presidente, massimo esponente, massacratore della prima repubblica è oggi alla ribalta per i "manichei" ragionamenti che cozzano con la sua quotidianità e che lo inducono alla difesa e non alla fustigazione.
Le cricche, il malaffare, gli inciuci gli impianti accusatori facevano del Di Pietro l' icona della correttezza, della pulizia morale ed ideologica.
Noi...Italia dei Valori!!!!!, diceva ad ogni piè sospinto siamo i tutori della legalità, della giustizia dell' onestà per la rinascita dell' Italia, per un Paese migliore.
Ma sembra che neanche loro siano immuni dalla corruzione, dalle tangenti, dalle commistioni fra politica e affari, insomma tutto tale e quale, se non peggio, dei tempi di Tangentopoli, solo che a questo giro si trova dall' altra parte.  
Il Tonino, per aprirsi un "pertugio" nella Politica che conta, brigava a più non posso ora reclamando ed ottenendo una candidatura sicura  in una regione rossa, ora   alleandosi con il PD  per poter raggiungere un quorum altrimenti impensabile e nel mentre si confezionava uno statuto fatto.... in casa Di Pietro con poteri "assoluti " al Presidente fondatore "fino a sua rinuncia" Cioè a vita.
Quindi gestore unico ed insindacabile di tutto "l' ambaradan" dell' IDV  è il leader Antonio Di Pietro che è  titolare esclusivo dei finanziamenti, supervisore degli iscritti e della composizione delle liste, insomma .."ghe pensi mi".
Arrivano i rimborsi elettorali delle elezioni Europee? no problem, è mio pensiero: gestione privata  ha detto il suo amico Veltri.
Tra il 2002 e il 2008  il gestore Unico prendeva in fitto sedi dell' IDV dalla società An.To.Cri acronimo di Anna, Toto, Cristiano guarda caso, i suoi tre pargoli, impegnati in acquisto e vendite di immobili con un giro di circa 4 milioni di euro, così dicono i ruomors.
Insomma, anche se niente di penalmente rilevabile, ma è fuor di dubbio che simili comportamenti, come l’acquisto di case tramite prestanome, o immobili «proibiti» per legge ai parlamentari in carica siano criticabili dai più, visto che si è sempre eretto a paladino della questione morale  e, in quanto tale ci si sarebbe aspettato una condotta più che irreprensibile mentre  al contrario si è ravvisata un' azione  più che disinvolta  nei suoi interessi privati.
E' arrivata l' ora del risveglio delle coscenze;  è arrivato il momento di dire pane al pane e vino al vino perchè la sua "autostrada" fondata sui "fumi" e sui "fumenti" si arresti e si assesti su posizioni ben diverse da quelle intraprese.

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