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venerdì 7 gennaio 2011

LE 150 PRIMAVERE DELL' UNITA' D'ITALIA


LE 150 PRIMAVERE DELL' UNITA' D'ITALIA

E il Presidente Napolitano l' anno scorso scrisse al Governo che non rispose e solo oggi, dopo un insistente e reiterato invito ai festeggiamenti, Bossi, Ministro Italiano, esterna: SI FESTEGGERA' DOPO CHE LA LEGA AVRA' OTTENUTO IL FEDERALISMO


Questo succedeva l' anno scorso (2010)

Il Presidente dell' Intera Nazione Italiana, Giorgio Napolitano, nell'imminenza dell'importante e significativo anniversario dell' Unità italiana, prende carta e penna e scrive all' Esecutivo, visto che tutto tace, in merito, "per conoscere gli intendimenti e gli impegni dell'esecutivo per le celebrazioni del centocinquantenario.
Timidamente e verbalmente, danno le loro assicurazioni i Ministri La Russa, Mattioli, Rotondi; mentre il coro dei soliti leghisti è stato di dissenso e di un abbasso agli sprechi inutili in questo momento di crisi economica:
Roberto Cota: "In un momento come questo vanno evitate le celebrazioni elefantiache, le spese inutili e frammentate in mille rivoli, altre sono le priorità e le esigenze della gente".
Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione amministrativa: "Non bisogna guardare al dito, ma pensare alla luna perché non basta celebrare gli anniversari dell'Unità d'Italia ma bisogna prima di tutto realizzarla, risolvendo la questione meridionale e quella settentrionale. In tal senso il federalismo mi sembra lo strumento più adeguato". "Personalmente - conclude Calderoli - sono dell'idea che sulle celebrazioni ci sia da fare una valutazione attenta in un momento di crisi così grave. Tutto quello che verrà risparmiato va destinato al contrasto della crisi".
L'eurodeputato Mario Borghezio: "150 anni dell'Unità d'Italia sono un'ottima occasione per segnare una discontinuità rispetto ad una pratica viziosa di spese inutili che ha portato a celebrazioni faraoniche nel passato; in un momento delicato come questo - aggiunge - bisogna dare un forte segnale e la mia ricetta è proprio quella di non spendere neanche una lira".
Ma da chi siamo governati? Da una masnada di " parvenu" che impunemente, facendosi forti per il consenso ottenuto in alcuni Comuni hanno nella loro mente il disegno di un ritorno al passato dell' Italia dei Comuni, anche se siamo proiettati e nessuno fermerà il processo, verso la globalizzazione.
Prima attaccano i simboli dell' Unità d' Italia: la bandiera e l' Inno di Mameli, poi innescano o per lo meno, tentano di innescare una guerra sociale fratricida tra Nord e Sud ( gabbie salariali) e gli amici PDL, sorridono sornioni bislacche sortite Leghiste, minimizzando.
E' proprio vero che Berlusconi è sempre più ostaggio di Bossi altro che fratelli! Mi sembrano il "Gatto e la Volpe" e non si capisce ancora chi sia il gatto e chi la volpe oppure le parti si invertono, secondo la circostanza.
Intanto i Leghisti tirano la corda in un Governo che non si sa dove sia, con il Premier che bacia, abbraccia e ciuciulla il Senatur e i Ministri Leghisti che spudoratamente, senza vergogna ridisegnano l' Italia dei Comuni e ne adattano i simboli di bandiere eterogenee regionali, dialetti vari invece della lingua italiana e dulcis in fundo l' adozione dell'inno del grande Giuseppe Verdi: "Va pensiero...."
Da tutto ciò si evince un surclassamento di Cota, Borghezio, Caldelori, Zaia..... su La Russa, Bondi, Rotondi, Gelmini, Carfagna . e soprattutto un Potere di ricatto di Bossi su Berlusconi e se i festeggiamenti dell' importante data storica " 150 anni dell' Unità d' Italia" dovessero, ipoteticamente cadere in disuso o sottodimensionati allora.............POVERA ITALIA!!!!!!!!!!

Questo è successo oggi 7 gennaio 2010

mentre a Reggio Emilia ì, Il Capo dello Stato Italiano,  il Presidente Napolitano,  dava inizio ai festeggiamenti dell' Unità d' Italia  con il festeggiamento del  214mo anniversari del tricolore in un tripudio di bandiere e gente festosa , nel suo gioioso intervento .....tra le altre cose diceva :“Se c’è stata una memoria che non si è mai smesso di coltivare e festeggiare è la nascita del Tricolore”. Alle forze politiche “vorrei dire - ha affermato ancora Napolitano - che il ritrarsi o il trattenere le istituzioni dall’impegno” per le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia “non giova a nessuno”. Non giova, ha proseguito, “a rendere più persuasive e legittime le istanze di riforma federalisitica e di rinnovamento dello Stato”. Il capo dello Stato ha inoltre rammentato, nel suo intervento più volte scandito dagli applausi, che è dovere di tutti rispettare il tricolore. 
E mentre il presidente si esprimeva in questo modo il ministro delle Riforme, Umberto Bossi (leghista) si dice tutt’altro che intenzionato a festeggiare. Anzi: « Festeggiare i 150 anni dell'Unita' d'Italia?», si chiede. «Sì – risponde - dopo che sarà approvato il federalismo».
Orbene, Io sono Italiana, amo l' Italia la Patria mia bella e nel ricordo e nel rispetto dei mie AVI che sacrificarono le loro vite e  si immolarono per poterla rendere UNICA-INDIPENDETE esprimo indignazione profonda per le stupide affermazioni dei LEGHISTI sia del 2010 che 2011 che  non avvertono il senso di apparteneza ad una Nazione Speciale e, nessuno me lo toglie dalla testa, non vogliono  tutelare, rinsaldare l’unità nazionale, che fu la causa cui tanti italiani dedicarono il loro impegno  ........il loro  unico obiettivo è la Secessione.
POVERA ITALIA!!!!!!!!!!!!!!!!

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