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lunedì 18 ottobre 2010

AL VAGLIO DEL SENATO

la riforma elettorale, il cosiddetto "Porcellum", di Calderoli

Infatti, dopo innumerevoli sollecitazioni da parte di Casini (UDC), Rutelli (API), Bersani (PD), Fini (FLI) sfociata in una diatriba politico- istituzionale tra Fini, presidente della Camera e Schifani, presidente del Senato, finalmente, pare che  si stia discutendo alla Commissione Affari Costituzionali la modifica della legge "Porcellum" di due proposte una di Quagliariello ( PDL) e l' altra di Chiti (PD)
Chiaramente il PDL con la proposta di Quagliariello intenderebbe proporre un "Porcellum bis", sbarramento al 5%, premio di maggiranza e un secco no al ritorno alle preferenze.
Mentre più accettabile la proposta del PD di Chiti che  ha un solo punto in comune con quella di Quagliariello, ossia l'introduzione di un’unica soglia di sbarramento, anche se fissata al 4%. La bozza Chiti, però, intende eliminare i meccanismi dell'assegnazione dei premi di maggioranza con il ritorno alle preferenze.
Ma c' anche una proposta dell' UDC  l'unica forza politica che ha presentato in Parlamento un emendamento per reintrodurre le preferenze.
La riforma elettorale è necessaria per ripristinare la democrazia, la rappresentatività  del popolo e a far funzionare meglio le istituzioni.
Bisogna prendere coscienza che questo bipolarismo è fallito, con la legge "Porcellum" si organizzano grandi maggioranze capaci di vincere, ma incapaci di governare, ampia conferma,  il "Governo Berlusconi" che, dopo due anni, non tiene la maggioranza, e Bossi lì, alleato fedele,  un giorno si e l' altro pure strombazza elezioni anticipate mentre il famoso Calderoli ventila " trampolini" di rilancio di tavole rotonde di accordi(?) Berlusconi-Bossi-Fini.
Basta con questi teatrini di squallidi "teatranti" che bloccano l' attività parlamentare.
C' è voglia di un ritorno alle urne???????!!!!!!! Benissimo ma prima ridate dignità ai Cittadini con la democratica scelta dei propri rappresentanti.
IL POPOLO ITALIANO RICHIEDE A GRAN VOCE L' ACCELERAZIONE DELLA RIFORMA DEL RIPRISTINO DELLA "PREFERENZA"               

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