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lunedì 3 febbraio 2014

CITTADINI ITALIANI :- NO RIVALUTAZIONE RISERVE BANKITALIA-

Con il decreto legge  n.133 del 30 novembre la banca d'Italia non ha fatto altro che prendere 7,5 miliardi delle sue riserve ( erano 23 miliardi) e ha aumentato il capitale sociale che ammontava a 150mila euro circa.



Con questa manovrina  approvata con la famosa «tagliola» delle Boldrini   le banche socie si ritrovano così con una partecipazione attiva rispetto alla precedente senza esborsare un euro.
Chiari benefici per le banche socie..... esempio: se una banca di quelle socie avesse chiuso il bilancio in perdita, o si riduce la perdita o potrebbe andare in attivo.
Tale decreto è veramente censurabile e fa percepire il Governo, amico delle Banche e dei banchieri e non delle imprese, dei lavoratori dell' economia reale

Accolgo con entusiasmo e pubblico ben volentieri, un facsimile di lettera aperta, predisposta dal Sig.Antonio Grazia Romano, amico di Facebook dei Popolari Glocalizzati da pubblicizzare, diretta  al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per evitare la conversione in legge del decreto n.133 del 30 novembre si legge e perchè non lo promulghi la legge e lo rinvii alle Camere.


AL Presidente della Repubblica Italiana  On.le Giorgio Napolitano
 Io sottoscritto/a......................................., nato a .................................., cittadino italiano residente a .......................................in via........................................., al fine di fare tutto il possibile ( anche con messaggio alle Camere ) per evitare la conversione in legge del decreto Imu-Bnakitalia n.133 del 30 novembbre 2013, già approvato al Senato, che contiene la disposizione per la rivalutazione delle quote della Banca D'Italia per i seguenti motivi:
a) non riveste i caratteri di necessità e urgenza come richiesto dalla nostra Costituzione articolo 77;
b) garantirebbe un cospicuo regalo a Intesa e UniCredit, attualmente le due più importanti azioniste dell’istituto, con un guadagno compreso tra i 2,7 e i 4 miliardi;
c) aprirebbe le porte a investitori stranieri, mettendo a rischio la nazionalità della banca;
d) si ravvisano enormi danni erariali sui quali la stessa Corte dei Conti potrebbe intervenire.
La dove il parlamento convertisse il decreto legge n.133 del 30 novembre 2013, a Lei il compito di non promulgarla e rinviarla alle camere nell'interesse del paese, dei cittadini italiani e nel rispetto delle norme costituzionali.
Con Osservanza

ps
Se siete d'accordo scaricate la seguente lettera e inviatela al Presidente della Repubblica a mezzo prioritaria, fax o e-mail.

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