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venerdì 4 marzo 2011

LE CORNA PATRIZIE

 LE PUTTANERIE PATRIZIE del tempo di Cesare avevano la stessa risonanza e facevano  lo stesso scalpore di quelle dei tempi nostri
e pure portate in Tribunale; anche  nell' assenza di  fotoreporter o giornali tipo, Verissimo o Novella 2000 o televisioni: Rai,  Mediaset, La 7 perchè c' erano scrittori e filosofi che le portavano all' attenzione della gente.
Si racconta che Pompeia, la consorte del Grande Cesare, invitò, ad una festa di solo donne, dedicata alla Dea Bona, il suo amante Publio Clodio travestito da suonatrice.
Come si sa dagli scrittori dell' epoca, la cosa non passò inosservata e si cominciò il mormorare sui festini della poco morigerata moglie di Cesare, Pompeia.
Pompeia e Publio Clodio furono processati per sacrilegio e Cesare fu citato come teste e, davanti ai Giudici,  difese a spada tratta la moglie giurando di non sapere nulla del sacrilegio di cui la moglie era accusata.
Il processo finì a tarallucci e vino e però, cronaca del tempo, dopo aver sostenuto Pompeia  e fatta assolvere la RIPUDIO'.
A coloro che gli chiedevano come mai l’avesse ripudiata, Cesare rispose: “Perché tutti i parenti di Cesare devono essere immuni sia dalle colpe sia dai sospetti”.
Popolo Italiano !!!!!!  perchè non applichiamo al nostro parlamento Italiano il detto   di Cesare riveduto e corretto: "Tutti i parlamentari devono essere immuni sia dalle colpe che dai sospetti"

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