che proprio a causa della diatriba tra i due, sembrerebbe di richiesta di 150 mila euro dal Patron del Gruppo San Raffele, Angelucci, alla Regione Lazio e da questa non riconosciuti, si stanno vedendo arrivare lettere di licenziamento (i lavoratori) e fuori dalle cliniche (i malati).
Veramente la stretta di vite alla Pubblica Sanità è "Opera Prima" di Berlusconi, cui ha fatto seguito Marrazzo (PD), penalizzando soprattutto la Provincia di Frosinone, con tagli indiscriminati e illogici, sia alle strutture pubbliche che alle strutture private come il centro di ricerca e di riabilitazione, l' eccellenza nel cassinate, " San Raffaele", che per tutta risposta approntò 34 lettere di licenziamento per altrettanti dipendenti, chiusura di reparti riabilitativi e ritorno alle prestazioni privatistiche.
Ora, dai giornali, si apprende che, il Gruppo San Raffele del Lazio pare abbia presentato alla Regione Lazio un conto esagerato (?), di prestazioni effettuate e non pagate ammontanti per la precisione a 150 milioni di euro.
E la Polverini, che sta cercando di moralizzare e sanare la Pubblica Sanità Laziale, pare non intenda riconoscere tale debenza alla Società di Angelucci che per tutta risposta avvia le prime procedure di licenziamento per tutti i dipendenti e consulenti (3.171) e chiaramente si chiudono le strutture con dimissioni, dal 15 aprile p.v., di 2.283 pazienti da ricollocare in altri ospedali per non parlare dei 5000 utenti che tutti i giorni usufruiscono delle prestazioni ambulatoriali nelle strutture del Gruppo presenti nel Lazio.
Ora, al di là delle ragioni delle parti in contenzioso, ma è mai possibile che nella Regione Lazio ed in particolare nella Provincia di Frosinone la Sanità stia mostrando il peggio, del peggio, del peggio ed i Ciociari meritino questo ignominioso trattamento dai Governatori Laziali?
Ma che le colpe dei padri debbano, anche nel contesto sanitario, ricadere sui figli?
Basta....la misura è colma ..i deboli e gli indifesi non vanno trattati in questo modo carissima Polverini-Governatrice.....non siamo nè lavoratori-nè ammalati di serie B e le tasse le paghiamo anche noi, in denaro sonante per avere assistenza sanitaria pubblica così come recitano gli artt 1 e 2 della Costituzione.
Quindi mettetevi d' accordo, cari Angelucci e Polverini, quando giovedì vi incontrate con i Sindacati ed il Prefetto di Roma, perchè non solo è penoso vivere nella malattia e con la malattia ma perdere il lavoro e ritrovarsi sul lastrico e/o andare alla ricerca di una nuova struttura nel Lazio per la degenza e la cura non è umano e degno di una società civile.
Vi prego mettete da parte le diatribe sugli utili e le perdite e porgete l' occhio e le orecchie all' umanità sofferente dei MALATI E DEI LAVORATORI
Ora, dai giornali, si apprende che, il Gruppo San Raffele del Lazio pare abbia presentato alla Regione Lazio un conto esagerato (?), di prestazioni effettuate e non pagate ammontanti per la precisione a 150 milioni di euro.
E la Polverini, che sta cercando di moralizzare e sanare la Pubblica Sanità Laziale, pare non intenda riconoscere tale debenza alla Società di Angelucci che per tutta risposta avvia le prime procedure di licenziamento per tutti i dipendenti e consulenti (3.171) e chiaramente si chiudono le strutture con dimissioni, dal 15 aprile p.v., di 2.283 pazienti da ricollocare in altri ospedali per non parlare dei 5000 utenti che tutti i giorni usufruiscono delle prestazioni ambulatoriali nelle strutture del Gruppo presenti nel Lazio.
Ora, al di là delle ragioni delle parti in contenzioso, ma è mai possibile che nella Regione Lazio ed in particolare nella Provincia di Frosinone la Sanità stia mostrando il peggio, del peggio, del peggio ed i Ciociari meritino questo ignominioso trattamento dai Governatori Laziali?
Ma che le colpe dei padri debbano, anche nel contesto sanitario, ricadere sui figli?
Basta....la misura è colma ..i deboli e gli indifesi non vanno trattati in questo modo carissima Polverini-Governatrice.....non siamo nè lavoratori-nè ammalati di serie B e le tasse le paghiamo anche noi, in denaro sonante per avere assistenza sanitaria pubblica così come recitano gli artt 1 e 2 della Costituzione.
Quindi mettetevi d' accordo, cari Angelucci e Polverini, quando giovedì vi incontrate con i Sindacati ed il Prefetto di Roma, perchè non solo è penoso vivere nella malattia e con la malattia ma perdere il lavoro e ritrovarsi sul lastrico e/o andare alla ricerca di una nuova struttura nel Lazio per la degenza e la cura non è umano e degno di una società civile.
Vi prego mettete da parte le diatribe sugli utili e le perdite e porgete l' occhio e le orecchie all' umanità sofferente dei MALATI E DEI LAVORATORI
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